Abbandono Scolastico: come prevenirlo?

Studiare e conseguire un titolo di studio, oggi, è importante per ritagliarsi un posto all'interno di un mondo del lavoro sempre più atrofico e scarso di opportunità e ricco di persone inoccupate o disoccupate. Inoltre, lo studio è anche fonte di cultura e di crescita personale, un lato positivo della conoscenza che molte persone tendono a sottovalutare, spesso perché non recepito in pieno. Sfortunatamente, negli ultimi anni in Italia si registra un trend preoccupante circa la scolarizzazione che porta sempre più giovani a scegliere l'abbandono scolastico, ossia smettere di studiare senza un valido motivo. Il rischio sociale, sul lungo periodo, è elevatissimo.

Le cause della dispersione scolastica sono parecchie, aggravate dal fatto che le conseguenze di un abbandono prematuro della scolarizzazione possono notarsi solamente dopo tanti anni, con il rischio di sviluppare rimorsi e ripensamenti circa il proprio passato e le scelte effettuate. Riconoscere e prevenire l'abbandono scolastico, dunque, risulta fondamentale per genitori che hanno un rapporto di natura conflittuale o difficile con i figli e vogliono supportarne il percorso di crescita culturale, permettendo loro di conseguire un titolo di studio.

Dispersione scolastica o abbandono scolastico: cos'è e come riconoscerla

Quando si parla di abbandono scolastico ci si riferisce a un particolare fenomeno che colpisce i giovani di età compresa fra i 16 e i 18 anni, cioè quel periodo della vita e dell'istruzione che coincide con l'adolescenza e la frequentazione della scuola superiore di secondo grado. Si tratta di un problema nuovo, studiato e analizzato in tutti i suoi aspetti dalle mutate condizioni sociali, dove per trovare un lavoro è importante possedere almeno il diploma ed è uno dei principali motivi della forte disoccupazione giovanile che, nell'ultimo decennio, sta colpendo l'Italia oltre che tutta l'Unione Europea. Non a caso, infatti, è stato coniato il termine NEET (Not in Education, Employment or Training). Si tratta di una categoria che racchiude tutti i giovani fino a 29 anni che non studiano, lavorano o frequentano dei corsi di formazione professionale. Per supportare queste persone e aiutarle a entrare nel mercato del lavoro l'Unione Europea stanzia dei fondi pensati per il reintegro sociale.

Riconoscere l'abbandono scolastico nelle sue fasi preliminari non è semplice anche per i genitori più attenti all'istruzione dei figli. L'allontanamento degli studenti può avvenire quando questi mostrano della diffidenza sull'utilità o sulla funzione sociale e formativa della scuola, solitamente quando mancano pochi anni al conseguimento del diploma (si parla in questo caso di disaffiliated ovvero di mortalità scolastica). Nello stesso modo sta crescendo anche la nicchia di giovani che abbandonano lo studio dopo aver maturato una forma di repulsione verso il sistema scolastico, fatto di regole e strumenti ritenuti non all'altezza o adeguati alla propria personalità. Molto più rara, invece, è la dispersione di quegli studenti che sospendono temporaneamente la propria formazione oppure che vengono espulsi dalla scuola per via dello scarso rendimento.

I sintomi che precedono l'abbandono scolastico sono, solitamente, una scarsa attenzione del giovane circa la frequentazione delle lezioni e, nei casi più gravi, la presenza di contrasti con la famiglia.

Le cause dell'abbandono scolastico: riconoscerle per prevenirle

Analizzati i comportamenti che fungono da allerta circa la possibilità di una dispersione scolastica bisogna analizzare anche quali sono le motivazioni che spingono gli studenti ad abbandonare la scuola.

Per prima cosa, bisogna precisare che ogni persona fa storia a sè e il vissuto emotivo ed esperienziale del giovane può fortemente essere condizionato anche da dinamiche psicologiche uniche che, in questo senso, è bene indagare precisamente. 5

Procedendo per macro categorie, invece, è facile delineare le cause principali dell'abbandono scolastico degli studenti, che hanno comunque in comune il fatto di provare un forte disagio per la vita passata sui banchi di scuola, sia nelle relazioni con i compagni sia con i docenti e solo in ultimo, invece, hanno a che fare con il rendimento scolastico, ossia il raggiungimento di buone valutazioni durante le interrogazioni o compiti scritti.

Bullismo

Il bullismo è una delle principali cause dell'abbandono scolastico. Si tratta di sopprusi nei confronti di minori, che consistono in vere e proprie aggressioni provenienti da compagni di classe o da altri studenti della scuola, eseguite sia con forme fisiche che psicologiche. Socialmente, il fenomeno bullismo fra coetanei è oramai riconosciuto e contrastato, ma continua ancora oggi a essere presente in molte realtà, specialmente nelle scuole dei piccoli comuni italiani. In alcuni casi, l'abbandono scolastico per bullismo può verificarsi anche negli studenti con voglia di apprendere, che spesso, per le loro qualità, vengono denigrati.
 

Rapporto di scarsa qualità con docenti

Anche il rapporto conflittuale con i docenti è causa scatenante dell'abbandono scolastico. Il tema della formazione e della sensibilità del corpo docente nella scuola è, periodicamente, sotto i riflettori e non tutti i professori sono in grado di tirare fuori dai propri alunni le capacità sommerse che questi possiedono. Per esempio sono molti i casi di alunni che ottengono una sfilza di voti pessimi anche a fronte di tanto impegno. In questi casi è possibile che si venga a creare una totale denigrazione delle capacità personali, che confluiscono in atteggiamenti arrendevoli e voglia di abbandonare la scuola per cercare un qualcosa di più utile e soddisfacente.

Rapporto di scarsa qualità con studenti

La scuola non è solamente un luogo dove apprendere nozioni ma anche un posto dove formare la propria personalità conoscendo persone nuove e coetanei con cui condividere momenti, esperienze e relazioni. Un rapporto difficile con i compagni di classe oppure una difficoltà a integrarsi all'interno di un gruppo già consolidato, pur senza sfociare nel bullismo, può portare il giovane a coltivare l'idea dell'abbandono scolastico per mancanza di motivazione, anche in presenza di un percorso di studi seguito con soddisfazione e ottimi voti.

Solitamente, chi non riesce a integrarsi in un gruppetto fra i banchi di scuola può rischiare di vedere incrinata la propria autostima.

Ragazzi e ragazze che hanno bisogno di essere seguiti più da vicino per esprimere al meglio le loro potenzialità

In ultimo, l'abbandono scolastico può essere causato da una difficoltà di apprendimento o dalla mancanza di stimoli a studiare. La differenza fra le capacità effettive di una persona e le capacità di apprendere nozioni spesso sono reputate erroneamente collegate. In questi casi, c'è il rischio che il giovane possa valutare l'erronea idea di non essere idoneo a studiare perché non riesce a ottenere i risultati sperati nonostante l'impegno e il tempo profuso, specie se in relazione a persone con voti brillanti che impiegano molto meno tempo.

La dispersione scolastica può avvenire anche per la scarsa qualità del corpo docente che si limita a mettere in pratica una didattica unica per tutta la classe piuttosto che una personalizzata per le singole individualità.

La dispersione scolastica in Italia: statistiche e numeri in Toscana e province di Lucca, Pisa, Grosseto e Pistoia

Per rendersi conto della gravità del fenomeno attuale basta analizzare le statistiche di quanti giovani abbandonano la scuola. Nonostante in Italia sia presente, sostanzialmente, l'obbligo di studiare e frequentare le istituzioni scolastiche fino a 16 anni, i minori che abbandonano la scuola all'interno del Bel Paese sono circa il 12,7% (fonte: indagine SavetheChildren "Alla Ricerca del Tempo Perduto"), numeri che pongono lo Stato come il più alto (dopo Romania e Spagna) in Europa per abbandono precoce dei percorsi educativi, con discrepanze evidenti fra sud e nord. Nelle regioni del meridione, infatti, questo fenomeno è molto più diffuso, sebbene con qualche eccezione.

In Toscana la percentuale di dipersione scolastica è pari all'11,1%: più di uno studente su dieci abbandona gli studi prima di conseguire il diploma.

Abbandono scolastico o dispersione scolastica: cosa prevede la normativa se il ragazzo non va a scuola

Oltre a un problema sociale bisogna interrogarsi anche su cosa comporta l'abbandono scolastico dal punto di vista giuridico e normativo. Come accennato, l'obbligo scolastico si rivolge ai giovani fra i 6 e i 16 anni di età, al fine di aiutarli a conseguire un titolo di studio, ovvero migliorare le capacità relazionali e sociali. Questo può essere assolto, naturalmente, nelle scuole a istituzione statale, paritaria o nelle strutture della regione accreditate MIUR. In alcuni casi specifici è possibile anche rivolgersi all'istruzione parentale, ma si tratta di situazioni veramente residuali e comunque poco praticabili visto che sono necessari parecchi requisiti.

A vigilare sull'obbligo di istruzione per prevenire l'abbandono scolastico sono diversi soggetti, dai genitori fino ai tutori aziendali o datori di lavoro nel caso di apprendistato che prevede, allo stesso modo, l'obbligo di frequentare la scuola. Si parla allora di obbligo alla vigilanza sul dovere di istruzione e le pene sancite in caso di inottemperanza a queste prescrizioni sono diverse, dalla multa fino all'ammenda. Naturalmente, il diritto preservato è quello all'istruzione.

Cosa fare nel caso di rischio o avvenuto abbandono scolastico

Ma come comportarsi se un figlio non vuole andare a scuola oppure paventa l'idea di abbandonare definitivamente gli studi per potersi dedicare a lavori o altre attività? In questa evenienza la cosa migliore da fare è sicuramente quella di rivolgersi a professionisti in grado di rimuovere la causa sottostante l'abbandono scolastico, specialmente se questo è dovuto allo svilupparsi di problematiche di apprendimento, scarse relazioni con il corpo docente oppure con i compagni di classe all'interno della struttura statale.

Gli Istituti Benedetto Croce possono dare un valido aiuto per prevenire l'abbandono scolastico, soprattutto perché offrono una didattica flessibile e personalizzata, pensata appositamente per affiancare il giovane e capire le sue difficoltà nel percorso di studi, migliorandone il rendimento, correggendo le abitudine errate nell'approccio allo studio e all'istruzione.