All’interno delle mura di una scuola si aggirano quotidianamente i nomi altisonanti di Dante e Manzoni, complesse formule matematiche, variopinte tavole periodiche, grammatiche (di lingue “vive” e “morte”), opere d’arte, sanguinose guerre mondiali, colorate cartine geografiche… Potrei continuare questo conosciutissimo elenco, ma rischierei di distrarre l’attenzione dal vero protagonista di questo curioso mondo chiamato scuola.
Nel Centro Studi Benedetto Croce i veri attori sono “loro”, quegli alunni che vedi arrivare il primo giorno, con i loro sguardi smarriti, con tante domande, con sogni e paure. Con il passare del tempo gli occhi sperduti cedono il passo a sguardi curiosi e vedi i loro sogni trasformarsi in progetti. Lo studente inizia a collegare eventi, intrecciare quanto letto sui libri con la sua stessa vita ed esperienza.
Ecco che la "scuola" abbandona le sue tradizionali vesti austere e si trasforma in un luogo in cui imparare con entusiasmo.
Lo studio senza metodo non è altro che un accumularsi di nozioni, date e numeri, spesso considerato noioso. Ma la nostra forza è un’altra: individuare per ciascun ragazzo un metodo personalizzato, attento a interessi ed esigenze. Non esiste un modo universale per insegnare e apprendere: la formazione è perennemente in itinere e ogni giorno è una nuova sfida da affrontare alla luce dei nostri obiettivi.
La classica “lezione frontale” diventa uno strumento utile, ma temporaneo, al quale deve subentrare l’approfondimento in classe e il confronto. Per fare solo un esempio…più volte ci si chiede come sia possibile avvicinare i ragazzi allo studio della letteratura. L’errore è a monte. Bisogna creare un legame tra ogni singolo alunno e il testo letterario, fare in modo che le parole di un autore divengano parte di quell’inestimabile bagaglio che i nostri alunni potranno vantare come un “possesso”.
Per ognuno di loro servono metodi e tempi diversi, il tutto reso possibile dall’opportunità di lavorare in classe insieme al docente, in un continuo scambio culturale. L’alunno non è nascosto all’ultimo banco per “sfuggire” all’interrogazione, ma in prima fila, in costante collaborazione con l’insegnante.
Il nostro istituto ha così un nuovo volto: il Centro Studi Benedetto Croce ti accoglie con il sorriso in aule in cui i metodi induttivi e deduttivi si intrecciano quotidianamente, non scelti in modo aprioristico, ma offerti
all’alunno dopo attente valutazioni del docente. Il nostro lavoro di insegnanti parte dall’alunno e dai suoi prerequisiti e procede con una programmazione ad hoc: l’apprendimento avviene in modo graduale e consapevole, oltre a essere quotidianamente verificato.
La cattedra non è la sede del docente, ma un banco intorno al quale si impara partecipando. L’insegnante non è un individuo da temere, ma una risorsa a cui rivolgere domande, una guida con la quale affrontare gli anni scolastici con entusiasmo.
L’alunno è al centro di tutto il processo di apprendimento, il metro e la misura, il protagonista. Con un continuo alternarsi di domande e risposte, di dubbi e scoperte, avviene il recupero scolastico e il tanto temuto diploma si trasforma in un obiettivo vicino e raggiungibile. Matematica, inglese, italiano…non sono indumenti di taglia unica da indossare forzatamente, ma pregiate stoffe che noi insegnanti del Centro Studi Benedetto Croce rifiniamo ogni giorno per renderle a misura dei nostri singoli studenti.
Prof.ssa Maria Concita Rejtano
14 April 2015